C5TIME per la rubrica “PRIMA PAGINA PER”. In questa 3ª uscita abbiamo il piacere di intervistare FRANCO VALERIO il Team manager – Mister del CITTA’ DI THIENE C5 di Thiene (VI) iscritta con la Prima Squadra al campionato FIGC-LND di Serie C Femminile 2023/24.

Valerio Franco, nato a Montecchio Maggiore (VI) nel 1974, ora vive sempre a Montecchio Maggiore. Opera nella consulenza di marketing, Project Management, Pubbliche relazioni, Brand Marketing, Marketing digitale e Strategia di marketing, è inoltre un Intermediario Assicurativo e Finanziario. Attualmente allenatore del Città di Thiene C5 iscritto all’albo degli allenatori Calcio a 5 Settore Tecnico FIGC. Il suo Curriculum Sportivo da allenatore racchiude esperienza dapprima nel maschile iniziando dalla GM Arzignano in Serie C2 e poi la grande occasione dell’Atletico Arzignano C5 in Serie C1, dove si qualifica per i Play Off di Serie B e vince la Coppa Veneto in una pirotecnica finale contro l’allora titolato Vicenza C5 e arriva fino ai quarti della competizione nazionale.
Poi l’esperienza in Serie B con il Carrè Chiuppano per poi tornare in Serie C2 con la sua creatura, il Montecchio Futsal. Con il Montecchio Futsal fa due stagioni con il maschile per poi creare anche la squadra Femminile del Montecchio Futsal ed allenarla per 4 anni in Serie C. La pandemia del 2020 costringe a non iscrivere la squadra Femminile del Montecchio e passa per due stagioni al CUS Padova Femminile sempre in Serie C. Nella passata stagione prende in corsa la squadra del Città di Thiene e da subentrato riesce a dare una piccola svolta dando equilibrio e diventando la miglior difesa del campionato. Questo non è comunque sufficiente a raggiungere gli obiettivi in un campionato già purtroppo compromesso dall’inizio. Per la prossima stagione è stato confermato alla guida del Città di Thiene.

Benvenuto Franco, ma quanta strada hai fatto in questo sport? Chilometri e chilometri di esperienza! Da cosa è nata questa passione per il Futsal? Cosa ti ha portato ad entrare nelle ultime stagioni nel mondo del Calcio a 5 Femminile?
🎤 Valerio Franco > Ora Nicola che mi ci fai pensare è proprio vero: ad un tratto se ripensassi ai chilometri fatti potrei anche non crederci. La passione abbatte sempre tutte le barriere, anche quella delle distanze. Ho avuto la fortuna di allenare, tra maschile e femminile, molte squadre che mi hanno permesso di conoscere persone da tutto il mondo e girare un bel po’ di Italia e non solo il Veneto. Devo ringraziare queste società e dare un premio alla mia passione. Ho iniziato nel 2000 quando un infortunio mi aveva fermato nel mio ultimo campionato a Calcio a 11. Tramite amici mi sono avvicinato ad una squadra di Montecchio, il mio paese, e da lì ho iniziato un percorso da giocatore, che poi è diventato, nel 2008 da allenatore. Dal 2017 mi sono affacciato al femminile direttamente creando una squadra personalmente con il Montecchio Futsal, un gruppo fantastico di ragazze e collaboratori che ha fermato solo le difficoltà del post pandemia nel 2020. Il Femminile era un mio pallino, allenare le ragazze richiede alcune competenze diverse nella gestione del gruppo e questo mi ha permesso di crescere ancora di più e, ancora lo sto facendo. Con le donne non si finisce mai di imparare!

Per la stagione 2023/24, continuerai la tua esperienza sulla panchina della gloriosa Città di Thiene C5 del Presidente Munaretto Mariano e il suo Vice Fontana Massimo. Che ambiente hai trovato in quel di Thiene? Che obiettivi vi siete prefissati in società? La rosa è un continuo work progress, che news di mercato hai da raccontarci?
🎤 Valerio Franco > Dopo la stagione scorsa dove ho preso in gestione la guida tecnica da subentrato, abbiamo lavorato per portare a termine nel migliore dei modi la stagione. Ci siamo presi qualche soddisfazione in alcune belle partite e vittorie di prestigio, ma la stagione è stata difficile non solo sotto l’aspetto del risultato. A volte incomprensioni e malumori personali possono minare l’armonia di un gruppo. La responsabilità e di tutti, sia chiaro, ed è da questo punto che la dirigenza ed io abbiamo voluto ripartire. Si è deciso di “aprire le porte” in modo da mantenere in organico chi prima di tutto avesse voglia di rimanere e di rimettersi in gioco. Fatto questo siamo andati sul mercato in modo mirato, contattando i profili che realmente potessero avere un potenziale prima di tutto umano oltre che tecnico. Abbiamo integrato profili un po’ più di esperienza e altri di molto giovani. Per farti capire abbiamo portato in rosa due 2005, un 2002 e un altro 2000.
Siamo soddisfatti e senza porci obiettivi troppo ambiziosi, il primo che ci siamo posti è quello di creare un’anima alla squadra. La dirigenza vuole prima di tutto far tornare in auge il nome del Città di Thiene non solo per meriti sportivi.

Franco, tocchiamo un tasto dolente, la categoria Femminile nell’FIGC-LND Veneta fatica a decollare, dal periodo post-Covid c’è stata una moria di squadre mettendo in moto un effetto domino che ha dilapidato le ottime annate pre-Covid dove, ad esempio, nella stagione 2019/20 presentava ai nastri di partenza la bellezza di 16 squadre, una più competitiva dell’altra, con la ciliegina sulla torta della Final Eight di Coppa a dir poco meravigliosa. Ora ci si ritrova attualmente sotto le dieci unità mentre, sponda amatoriale pullula di iscrizioni nel Femminile. Secondo la tua esperienza in questo mondo cosa ha portato a questa inversione di rotta? Sarà solo un periodo di riassetto o la situazione è cronica? Si tornerà ai numeri del 2020?
🎤 Valerio Franco > Qui tocchi un tasto delicato e dolente Nicola. Il campionato 2019/20 è stato davvero l’apice del Futsal Femminile del Veneto. Una stagione entusiasmante, un campionato aperto e combattuto da tutte le 16 squadre e la cornice fantastica della Final Eight di Bassano. Poi lo stop forzato per il maledetto covid. Da quel momento un declino inesorabile a cui non possiamo dare la colpa solo alla pandemia. Comitato, società, dirigenti e atlete: siamo tutti coinvolti e in parte responsabili di quanto sta succedendo. A mio personale parere la Serie C non è più affascinante come un tempo. Non c’è più competizione e giocare in un girone di 6 o 7 squadre, come si prevede siano le iscritte alla prossima stagione, non è stimolante. Per distribuire le partite nell’arco di 8 mesi siamo costretti ad incontrare le stesse squadre anche 4 volte tra Coppa e campionato. Un girone così corto non ti permette margine di errore, perdi due partite e sei fuori dalla corsa al primo posto, e questo è demotivante. Il problema a mio avviso nasce da molto lontano: aver perso una categoria come la serie D ha permesso la nascita di tornei amatoriali per quelle società che cercano meno impegno e vogliono solo stare assieme. Il movimento è spezzato in due, tra chi preferisce il meno impegno ma più divertimento di campionati amatoriali e chi ha l’ambizione di competere in Serie A e A2 (ora serie B). Ci sono giocatrici che potrebbero divertirsi e fare la differenza in Serie C ma preferiscono una Serie A anche solo per stare in panchina e non vedere mai il campo, perché diciamolo ci sono società che le ingaggiano solo per soddisfare le esigenze di protocollo italiane in rosa. Dall’altra ci sono altre che preferiscono l’amatoriale perché permette di giocare, divertirsi ed avere i weekend liberi. La Serie C, purtroppo, ad oggi tutto questo fascino non ce l’ha più.
Per concludere, perché su questo argomento potrei scrivere per ore, c’è poi da considerare la NON considerazione dei movimenti giovanili del Futsal Femminile. Le società che lavorano dal basso andando nelle scuole e formando squadre di Under 12, Under 15, Under 17 e Under 19 sono pochissime. A loro va dato tanto merito per far crescere tante giovani calcettiste, e allo stesso tempo, però, andrebbe anche suggerito di non cadere nell’errore di considerarle solo merce di scambio o oggetto di base d’asta al momento della cessione ad altre società. Il lavoro di queste società, comunque, andrebbe valorizzato e riconosciuto questo è certo, e forse questo riconoscimento dovrebbe partire proprio anche dal Comitato FIGC stesso, premiando chi lavora nel giovanile e incentivando a farlo chi non lo fa.

Alla voce Settore Giovanile Femminile, cosa ci manca o, meglio, serve per invogliare le giovani atlete a praticare il Calcio a 5 e nello stesso tempo alzare l’asticella? O rimarrà sempre una chimera nel Calcio a 5 Femminile?
🎤 Valerio Franco > Mi lego a quanto ti ho risposto alla domanda precedente. Per valorizzare il movimento ed alzare l’asticella si deve avere la volontà e l’umiltà prima di tutto di voler lavorare in sinergia. Sinergia tra Comitato FIGC e società. Premiare chi lavora già e va nelle scuole e incentivare le società a farlo. Per me dovrebbero subentrare anche le istituzioni e le amministrazioni pubbliche del territorio: trovare degli spazi è diventata una lotta contro i mulini a vento. Se trovi un sindaco che ama di più la pallavolo si rischia che in quel comune non ci siano più spazi per altre discipline, o viceversa, chiaramente.

Dal 1° luglio 2023 è entrata in vigore la riforma dello sport, cosa cambierà per chi lavora nel settore? Dal tuo punto di vista cosa ne pensi? Porterà benefici o sarà un’ulteriore “mazzata” per gli sport dilettantistici – amatoriali?
🎤 Valerio Franco > Come delegato regionale dell’AIAC Calcio a 5 ho dovuto documentarmi e ho partecipato alle assemblee nazionali sull’argomento della nostra associazione. E’ un tema delicatissimo. La riforma, a dire il vero è partita qualche anno fa, ma come al solito poi ci si pensa solo nel momento che va in vigore creando scompiglio e disagio. L’errore delle società e degli addetti ai lavori è quella di non essersi preparati abbastanza, mentre quella del governo è di aver sottovalutato la natura e lo spirito con cui molte, moltissime associazioni sportive portano avanti un lavoro di volontariato. La riforma di per sè nasce per tutelare tutte quelle figure coinvolte nel mondo delle attività sportive, equiparandolo a lavoratore sportivo. Proprio l’altro ieri sono state approvate alcune disposizioni integrative che anche come associazione AIAC erano state chieste al governo e una fra tutte, per esempio, ha permesso di valorizzare il lavoro volontario consentendo rimborsi mensili documentati fino a 150€ senza che questi rientrino come lavoro sportivo. A mio parere, come tutti i cambiamenti, c’è bisogno di tempo per assorbirli e adattarsi. Non so dirti se questa riforma possa essere una “mazzata” ma confido tanto possa diventare un beneficio.

Qual è il sogno nel cassetto di Franco Valerio nel Futsal?
🎤 Valerio Franco > Ritornare a vedere un Girone Femminile Veneto a 16 squadre. Quella stagione era magica, tutti avevamo lavorato tanto per conquistarci quello spazio e quella ribalta. Il Futsal nel Veneto non era più solo maschile, tutti avevano iniziato a conoscere i nomi delle squadre, degli allenatori e soprattutto delle giocatrici. La rappresentativa Veneto Femminile aveva un serbatoio enorme dove attingere, ed era sempre competitiva. La formazione Femminile che ad aprile scorso ha vinto il titolo nazionale pescando su un bacino di sole 7 squadre, metà delle giocatrici di quella formazione sono state richieste in campionati nazionali per la prossima stagione, e non saranno più disponibili, rimane da capire se le società rimaste in Veneto sapranno dare nuova forza con nuove ragazze.

Grazie a Franco per la sua disponibilità e in bocca al lupo per la nuova stagione, Buona Vita.

Nicola Cecchinato dalla Redazione di C5TIME vi saluta e vi dà appuntamento alla prossima uscita, con una nuova intervista per la rubrica “PRIMA PAGINA PER”.

Articolo a cura di Nicola Cecchinato – © – Riproduzione Riservata

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Una risposta

  1. La libertà di scelta delle atlete è sacrosanta.
    La liberta’ di scelta è diritto di ogni persona.

    In Figc l ‘atleta è libera pure di giocare sia nelle società di puro futsal ed anche in quelle di puro c11.

    La libertà è invece negata dal c5 amatoriale che non permette di fare campionato Figc ( per il femminile intendo)se si vuole partecipare al più comodo torneo amatoriale

    Tante atlete dei campionati amatoriali sarebbero già in grado di competere ad alti livelli.

    Purtroppo ad oggi si va avanti così.

    Enrico Guidotti.

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